Titolo:
Non
dirmi che hai paura
Autore: Giuseppe Catozzella
Edizione letta: Universale Economica Feltrinelli, 2014 pagine 240
Autore: Giuseppe Catozzella
Edizione letta: Universale Economica Feltrinelli, 2014 pagine 240
Ti
diranno che non puoi,
che sei troppo piccola,
troppo magra,
troppo bassa.
Ti diranno che non ce la farai mai,
che non sei nessuno,
che non arriverai da nessuna parte.
Forse rideranno di te
e ti chiameranno tahrib
e hawaian.
Tu non ascoltarli,
non dire che hai paura,
lotta per quello in cui credi
e apri le ali e vola, abaayo.
che sei troppo piccola,
troppo magra,
troppo bassa.
Ti diranno che non ce la farai mai,
che non sei nessuno,
che non arriverai da nessuna parte.
Forse rideranno di te
e ti chiameranno tahrib
e hawaian.
Tu non ascoltarli,
non dire che hai paura,
lotta per quello in cui credi
e apri le ali e vola, abaayo.
Vi
siete mai chiesti guardando le gare di atletica come possono dominare
le corse a lunga distanza proprio gli atleti dei paesi africani che a
guardarli sembrano quasi cadere a pezzi per quanto sono magri? Io sì, sempre.
Mi sono sempre chiesto come potevano prepararsi senza avere
una palestra adatta, loro che non hanno neanche una scuola, loro che abitano dove si
spara per strada, dove la denutrizione è la regola, dove le pestilenze sono
all'ordine del giorno e dove certamente i farmaci sono un lusso
proibito.
"Le mie gambe, in confronto a quelle delle altre,
sembravano due rametti secchi. Erano senza muscoli... ero senza
quadricipiti, senza polpacci… le altre sembravano culturiste
rispetto a me".
Io, questa ragazza, me la ricordo perché alle Olimpiadi di Pechino vidi
un atleta letteralmente surclassata dalle altre ed è stato allora
che è successo qualcosa di magico: con tutte le atlete arrivate al
traguardo, lo stadio ha incoraggiato Samia fino a quando non ha tagliato
anche lei il traguardo. Belle storie quando lo sport è ancora
qualcosa che prescinde dai tempi e dai trofei.
Questa
ragazza è Samia Yusuf Omar, atleta somala che, nonostante viva in prima persona la distruzione del
suo paese, ci accompagna nel suo percorso e ci racconta il suo sogno di diventare una runner.
"Non
devi mai dire che hai
paura, piccola. Mai.
Altrimenti le cose di
cui hai paura si
credono grandi e
pensano di poterti
vincere" le
dice il padre. Ci vuole davvero tanto coraggio ad avere un sogno
nella Somalia devastata
dalla guerra civile, dove i muri sono crivellati dai proiettili ed è
tutto bianco, come la polvere di Mogadiscio che si alza, e corri di
notte nello stadio deserto, per nasconderti dagli occhi accusatori
degli integralisti, pronti a spararti perché sei senza il velo. In un luogo dove avvengono uccisioni al mercato o per strada come se niente
fosse.
L'autore è molto bravo a descrivere tutti i passaggi della
crescita sia fisica sia soprattutto sportiva e morale della piccola
atleta: Samia affronta perdite molto importanti, ma va avanti
ugualmente perché nella corsa c'è speranza, fa dimenticare tutto e cacciare fuori tutta la rabbia.
L'obiettivo è quello di correre alle Olimpiadi di Londra, ed è lì, raggiungibile: Samia vuole provarci a
tutti i costi e decide di avventurarsi nel "Viaggio!"(cioè
l'attraversamento dell'Etiopia, del Sudan, il Sahara, la Libia e... l'Italia). perché di correre con la luna non ne può più.
Il Viaggio è un'impresa leggendaria, di cui Samia sente parlare sin da piccola, seduta attorno al fuoco. Un Viaggio - inferno, durante il quale le persone sono stipate
come bestie e sono costrette a condividere gomito a gomito persino il
vomito e le feci;di quelli che ce l'hanno fatta di parla in toni mitici.
Samia decide di partire a piedi da Mogadiscio per
arrivare in Italia. Non dirmi che non hai paura non è la storia di
una vincente, come a prima vista il titolo potrebbe suggerire, anche se meriterebbe di esserlo: colei che ha riscattato le condizioni delle
donne musulmane di tutto il mondo e
della loro voglia di schierarsi contro la guerra, contro quella grande
muraglia che le divide dalla loro libertà e che ci divide da loro
nella nostra insofferenza verso gli immigrati.
Tuttavia questa è la realtà e non sempre si ottiene ciò che si
merita.
"Vola Samia, vola come il cavallo alato fa nell’aria".
Premi e Riconoscimenti
- 2015 - Premio Carlo Levi - Vincitore Premio Carlo Levi - sezione narrativa
- 2014 - Premio Albatros - Premio Albatros - Vincitore premio Giuria degli studenti
- 2014 - Strega Giovani - Vincitore Premio Strega Giovani
- 2014 - Premio Anima - Vincitore Premio Anima per il Sociale - Sezione Letteratura
- 2014 - Fenice Europa - Vincitore Super Premio Fenice Europa
- 2014 - Premio della Resistenza Città di Omegna - Vincitore Premio della Resistenza Città di Omegna
- 2014 - Premio Strega - Finalista Premio Strega
Giuseppe
Catozzella scrive su numerose testate e ha pubblicato il libro
in versi La scimmia
scrive e i romanzi
Espianti
(Transeuropa, 2008),
Alveare (Rizzoli,
2011; Feltrinelli, 2014), da cui sono stati tratti molti spettacoli
teatrali e un film, Non
dirmi che hai paura
(Feltrinelli, 2014; vincitore del premio Strega Giovani 2014;
finalista al premio Strega 2014; vincitore del premio Carlo Levi
2015), tradotto in tutto il mondo e da cui è in lavorazione un film,
e Il grande futuro
(Feltrinelli, 2016). Giuseppe Catozzella è Goodwill Ambassador Onu.
Giudizio
finale: il mio tesssoro
Fabry
Non conoscevo questa scrittore e questa storia, che in parte mi ricorda quella della modella somala Waris Dirie, raccontata nel bel film "Fiore del deserto". Me lo segno.
RispondiEliminapurtroppo le storie delle donne somale (e non solo) si assomigliano un po tutte perchè oltre alla guerra c'è il dramma di come vengono usate che purtroppo peggiora sempre di piu. Non te ne pentirai Alligatore ciaoo
Elimina@Alli: devo ancora recuperare quel film!
EliminaE metto il link alla tua recensione > https://alligatore.blogspot.it/2016/08/fiore-del-deserto-io-lho-visto.html
Grazie Glò e buona Liberazione! ... a tutti!
EliminaBuon 25 a tutti noi!!! ^_^
EliminaCaro Fab, secondo me questa è la "recensione" più sentita e bella che hai scritto finora! Mi è piaciuta moltissimo, arriva dritta e lascia il segno.
RispondiEliminaLeggerò il libro *_*
😘 grazie glorietta ma il merito è del libro che ti prende son dall inizio.
EliminaMolto interessante, lo inserisco tra gli appunti.
RispondiEliminaSerena domenica.
Grazie cavaliere vedrai che non te ne pentirai. Buona donenica a te
EliminaSplendida proposta anche stavolta.
RispondiEliminaBuona domenica
Grazie dei complimenti nik buona domenica anche a te 😀
EliminaL'ho visto sabato sera in libreria e c'ho girato attorno, ma sono tiuscito a frenare il mio shopping compulsivo di libri. Ho un sacco di libri non letti in casa! Però me lo segno.
RispondiEliminasoffri anche tu della mia stessa sindrome: compri 1000 libri pur sapendo che non avrai mai il tempo di leggerli xd. in un certo senso io preferisco sapere di averli perchè ci sono dei periodi che non trovo nulla di interessante e almeno ho la "cambusa" piena xd.
Elimina@Marco: lo shopping non è mai compulsivo se riguarda i libri: è preventivo (metti che non sai che scegliere tra quei millemila titoli a disposizione!) e ben fatto XD
EliminaVi dirò di più : dopo che mi è capitato di comprarne uno non letto ma che già avevo, l'estate scorsa mi sono messo all'opera e ho fatto un completo inventariato dei libri in casa, e adesso so anche esattamente dove sono. Non vi dico le scoperte fatte!! :-)
Elimina... e sono d'accordo: più che compulsivo è proprio preventivo!
EliminaA tutti i grandi lettori capita di comprare più copie di uno stesso titolo XD Confesso di aggirarmi per le librerie con foglietti zeppi di titoli da comprare, proprio per controllare ciò che sto per combinare :D
EliminaBuone letture!
Ciao e grazie, buona serata ^_^
Si quella dei foglietti era una soluzione ma dopo il lavoto di archiviazione casalinga ho hià le idee molto piu chiare ... vediamo se ho risolto il problema :-)
EliminaD'oh! -_- Troppo avanti, per me! :D
EliminaUhm, questo potrei proporlo ai miei studenti di italiano. Avevano amato molto "Nel mare ci sono i coccodrilli".
RispondiEliminaho leggiucchiato qualcosa sul libro che hai citato e sicuramente siamo sullo stesso genere: drammatico/biografico. ai tuoi studenti piacerà sicuramente.
EliminaFab, devi sapere che Silvia insegna l'italiano agli americani!
EliminaSegno anche Nel mare ci sono... :P
Fabry estremamente interessante e di grande attualità...
RispondiEliminaIl simbolo della corsa stessa ci indica la libertà , la tua possibilità di volare dove vuoi da tutto e da tutti, di arrivare , di vincere , di perdere ,ma di essere finalmente libera!
Bellissimo , grazie , un bacio!
Si nella hai centrato il punto. È il simbolo di una persona ma ci aggiungerei anche di un popolo che non vuole mollare mai e lotta. "Usque ad finem"
Elimina"Vi siete mai chiesti guardando le gare di atletica come possono dominare le corse a lunga distanza proprio gli atleti dei paesi africani che a guardarli sembrano quasi cadere a pezzi per quanto sono magri? Io sì, sempre."
RispondiEliminaNon mi sembra, anzi. Vedo spesso atleti in gran forma dotati di una notevole muscolatura. In effetti bisognerebbe vedere da quale paese dell'Africa vengano e da quale zona, se ricca o povera, se no così è un po' generalizzare. In ogni caso aggiungo che la muscolatura degli africani e dei caucasici è diversa, più robusta quella degli africani rispetto ai caucasici, ma anche più "densa": avvantaggia i primi nella corsa, ma li svantaggia nel nuoto; al contrario svantaggia i secondi nella corsa, ma li avvantaggia nel nuoto.
Per me la frase iniziale con cui inizia la recensione sarebbe da rivedere. Mentre il resto interessante, l'ho letto con curiosità.
Gli atleti della maratona non hanno muscolatura evidente come i più muscolosi sprinter: che quel tipo di competizione richieda quel tipo di fisico va bene. Ma ovviamente la frase di Fabry puntava a un'introduzione "emotiva", una sua sensazione ;)
EliminaCome dice gloria la mia introduzione non intendeva generalizzare ma puntare l attenzione sui sacrifici e sulle difficoltà che gli atleti africani devono fare per raggiungere certi traguardi ma anche per introdurre samira. Non è un caso che subito dopo c'è:
Elimina"Le mie gambe, in confronto a quelle delle altre, sembravano due rametti secchi. Erano senza muscoli... ero senza quadricipiti, senza polpacci… le altre sembravano culturiste rispetto a me". È un modo, magari non molto efficace, per far capire il distacco tra questa ragazzina abituata a correre da sola di notte con i super professionisti degli altri paesi. Tutto qui
Non possiamo nemmeno immaginare le difficoltà che affrontano queste donne per fare anche le cose più semplici, come guidare un'automobile, indossare un abito diverso da quello imposto dall'ortodossia o anche praticare la corsa, come in questo caso. Ben vengano questi libri e ben vengano la notorietà e i premi... nonché recensioni come questa.
RispondiEliminaconcordo con te cristina. è un libro necessario perchè ti fa capire quanto devi diventare forte per vivere in certe condizioni....e purtroppo spesso non basta. Basterebbe solo il minuzioso racconto del viaggio per lasciarti un segno nell'anima ma qui oltre a quello c'è ben altro. Se fosse stata inventata chiuderesti il libro soddisfatta e invece ti resta l'amaro in bocca di una storia che purtroppo è realmente accaduta. Grazie per il tuo commento
Eliminagrazie per l indicazione, non conoscevo questo scrittore
RispondiEliminaSinceramente neanch'io lo conoscevo. Io scelgo i libri da leggere dal titolo e dalla trama dietro la copertina. Questo libro mi ha subito colpito e l'ho comprato senza neanche pensarci troppo su. ora so che ha fatto un altro libro e sono fortemente tentato.
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