Commenti su libri, autori ed editoria, occasionali divagazioni su fumetti, film e altre forme di intrattenimento.
domenica 16 dicembre 2018
Libro: "Il giunco mormorante" di Nina Berberova
Titolo: Il giunco mormorante
Autore: Nina Berberova
Traduttore: Donatella Sant'Elia
Edizione letta: Adelphi, collana Piccola Biblioteca, 2018 pagine 79
Questo è un libriccino densissimo, che necessariamente colpisce duro.
Non una parola fuori posto, nessuna.
giovedì 22 novembre 2018
Segnalazione: "Occhi Blu" di Sergio L. Duma
Titolo: Occhi Blu
Autore: Sergio L. Duma
Editore: Arpeggio Libero Edizioni
Pubblicazione: 2018
Pagine: 288
Cartaceo: € 19,00 (Arpeggio Libero Edizioni, Amazon e altri e-shop)
mercoledì 7 novembre 2018
Film: "Dark Skies - Oscure presenze" di Scott Stewart
Non ho l'abitudine di informarmi più di tanto sui film che andrò a guardare, anzi spesso non so nulla, come per i 2 che ho guardato alcune settimane fa: The LEGO Movie (che consiglio) - di cui sapevo solo essere un misto tra scene in computer grafica e stop motion - e l'ultimo episodio uscito di Star Wars. Questa premessa per dire che quando ho scelto di vedere Dark Skies - Oscure presenze, dal titolo mi aspettavo un horror.
martedì 23 ottobre 2018
Libro: "Il bosco degli orrori" di John Rector
Titolo: Il bosco degli orrori
Titolo originale: The Grove
Autore: John Rector
Traduttore: Gian Paolo Gasperi
Edizione letta: Giunti Editore, 2015 pagine 272
lunedì 1 ottobre 2018
Glò thinking - Musica, poesia e un viaggio
Era l'estate della mia maturità. Finiva con una prova tiepida quel ciclo di studi, e io desideravo il mondo.
Mi aspettava una vacanza pensata e voluta e avventurosa, organizzata con la fiducia tipica della gioventù, che ora non mi potrebbe appartenere.
Un paio di nuove scarpe da ginnastica e uno zaino 50 litri, destinazione Francia e pernottamenti in ostello.
Il significato della libertà e della responsabilità, che a me pare possano coesistere felicemente, senza accezioni negative. Probabilmente anche allora era così, ma non ne avevo consapevolezza.
Una delle tappe del viaggio mi condusse a Parigi, un luogo che allora era specialmente l'infinito, la Bellezza, l'Arte. E mi ci persi, in compagnia dell'amica che già mi aveva condotto alla musica classica e jazz.
Quello fu il tempo di Nina Simone, che appunto da allora io associo inevitabilmente a Parigi e a una melodia cantata a ninna nanna nel métro. Sono ricordi indelebili e cari, che appartengono alla persona che sono oggi: sono fatta anche di quelli. L'amore per la musica si è rinsaldato ed è esploso nel tempo, intendo dire che non c'è giorno che io non abbia melodie in testa o attorno a me, neppure che io non continui a sperimentare nuovi ascolti.
Quello fu anche il tempo della Poesia, tra Rimbaud, Verlaine e Prévert. E ancora una volta questi incontri non si rivelarono effimeri, ma duraturi e vitali. Ora più che mai, un balsamo, si diceva poco tempo fa con una nuova amica, Laura.
La forza di quella voce, così unica e caratterizzata, così dolente eppure vitale, risuonava dalla cassetta infilata nel fedele walkman (unico bene di conforto della vacanza, si capisce) e mi sussurrava la dolcezza della poesia di Jacques Brel
Je ne vais plus pleurer
Je ne vais plus parler
Je me cacherai là
A te regarder
Danser et sourire
Et à t'écouter
Chanter et puis rire
Laisse-moi devenir
L'ombre de ton ombre
L'ombre de ta main
L'ombre de ton chien
E la voce di Nina si effondeva e per magia quasi penetrava le parole dei poeti che leggevo:
L'éternité, Arthur Rimbaud
Elle est retrouvée.
Quoi ? — L'Éternité.
C'est la mer allée
Avec le soleil
Âme sentinelle,
Murmurons l'aveu
De la nuit si nulle
Et du jour en feu.
Des humains suffrages,
Des communs élans
Là tu te dégages
Et voles selon.
Puisque de vous seules,
Braises de satin,
Le Devoir s'exhale
Sans qu'on dise : enfin.
Là pas d'espérance,
Nul orietur.
Science avec patience,
Le supplice est sûr.
Elle est retrouvée.
Quoi ? — L'Éternité.
C'est la mer allée
Avec le soleil.
Mai 1872
L'eternitàÈ ritrovata.
Che? – L’Eternità.
È il mare andato
Con il sole.
Anima sentinella,
Mormoriamo la confessione
Della notte sì nulla
E del giorno di fuoco.
Dagli umani suffragi,
Dagli slanci comuni,
Là ti disciogli
E libera voli.
Da voi soli invero,
Tizzoni di raso,
Si esala il Dovere,
E non si dice: finalmente.
Là, niente speranza,
Nessun orietur.
Scienza e pazienza,
Supplizio sicuro.
È ritrovata.
Che? – l’Eternità
È il mare andato
Con il sole.
La mia preferita allora era Don't Explain, che mi fa recuperare mentalmente questa poesia
Canzone di Jacques Prévert
Che giorno è
È tutti i giorni
Amica mia
È tutta la vita
Amore mio
Noi ci amiamo noi viviamo
Noi viviamo noi ci amiamo
E non sappiamo cosa sia la vita
Cosa sia il giorno
E non sappiamo cosa sia l’amore.
Chanson
Quel jour sommes-nous
Nous sommes tous les jours
Mon amie
Nous sommes toute la vie
Mon amour
Nous nous aimons et nous vivons
Nous vivons et nous nous aimons
Et nous ne savons pas ce que c’est que la vie
Et nous ne savons pas ce que c’est que le jour
Et nous ne savons pas ce que c’est que l’amour
Fonti:
- Arthur Rimbaud, Una stagione in inferno, cur. Ivos Marangoni e Cesare Colletta, ed. Bur- Jacques Prévert, Parole, trad. a cura di Maurizio Cucchi,Giovanni Raboni e Rino Cortiana, ed. Guanda
Iscriviti a:
Post (Atom)